“Magiche metamorfosi”, il romanzo d’esordio di Alessandra De Angelis
Stella – o meglio Stellina, come è solita chiamarla sua madre Olga – è una donna alla continua ricerca di sé e del senso della vita. Appassionata di filosofia e di scrittura, ha sempre la testa tra le nuvole e annota su di un quaderno le sue personali riflessioni sull’esistenza. È in perenne conflitto con la mamma, la cui sorella, che le ha trasmesso in eredità il nome Stella, è scomparsa prematuramente molti anni prima, ancor prima della nascita della nipote, lasciando nella famiglia e negli amici un vuoto immenso. Il ritratto di questa donna speciale emerge dai racconti che Stellina ascolta dalla mamma, ma soprattutto dalle pagine di un manoscritto che Olga iniziò a redigere dopo la perdita dell’amata sorella e che da allora è rimasto incompiuto. Stella si prefigge, quindi, di rimettere insieme i fogli di questo manoscritto e i pezzi dell’esistenza della sua famiglia: vuole portare finalmente a termine il libro e diffondere il messaggio positivo rappresentato dalla vita di sua zia.
“Il tempo cura le ferite, ma i ricordi e l’assenza di quella persona rimarranno… allora la mancanza tornerà a farsi sentire, insieme a un senso di inadeguatezza e alla malinconia del suo dolce ricordo.” Sulle ali di questo dolce ricordo, percorrendo la via dei misteri, tra il passato e il futuro, cinque donne riescono a confrontarsi nonostante il limite temporale delle generazioni, in un susseguirsi di magiche metamorfosi. Tutto muta e si trasforma, ma ciò che resta immutato è l’esempio di Stella, che dall’alto di un mondo parallelo illumina e ispira, insegnando l’Amore.
Con la vendita di questo libro, una parte dei proventi derivanti dal diritto d’autore sarà devoluta in favore del villaggio-scuola di Wolisso, in Etiopia, un progetto voluto e gestito dal Distretto 108A del Lions Club International.
Il commento di PAOLA COMIN
“Fra i diversi strumenti dell’uomo, il più stupefacente è, senza dubbio, il libro. Gli altri sono estensioni del suo corpo. Il microscopio, il telescopio, sono estensioni della sua vista; il telefono è estensione della voce; poi ci sono l’aratro e la spada, estensioni del suo braccio. Ma il libro è un’altra cosa: il libro è un’estensione della memoria e dell’immaginazione.”
Sono convinta che la mia amica Alessandra abbia fatto tesoro di questa massima di Jorge Louis Borges. La sua prosa precisa, dettagliata, coinvolgente e preziosa come una trina minuziosamente ricamata dalle merlettaie di Offida, rivela l’anima della lettrice appassionata che decide di compiere il gran passo: quello di diventare scrittrice. La realtà che si fa scrittura. Perché si sentono le pulsioni di un vissuto che si trasfigura in romanzo, senza per questo perdere la facoltà di smarrirsi nei meandri della fantasia, perché quel vissuto è metabolizzato nella capacità di far divenire il romanzo realtà. Per vocazione, per spinta emotiva, per l’esigenza di raccontare la storia affascinante della protagonista, una donna che ci appassiona, ci commuove, ci coinvolge e ci insegna a percorrere, seguendo le nostre passioni, ad annodare il filo invisibile di coincidenze e attrazioni per ridefinire la nostra vita.
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