“Eppure, sarebbero bastati un pugno di chiodi e un martello.”
Quante volte ognuno di noi si chiede come sarebbe stato se fosse andata diversamente?
Passiamo una vita intera ad usare il condizionale per quesiti che appartengono al nostro passato, che sia o meno prossimo, fino al punto in cui rifiutiamo quella probabilità, rifiutiamo quella seconda possibilità che abbiamo avuto ma non abbiamo sfruttato riducendo tutto a quello che chiamiamo “caso”.
Questo libro parla esattamente di quella seconda possibilità, quella che tendiamo a ridurre ad una scelta mancata a causa del caso, quel caso che può indurci a fare scelte che cambieranno per sempre tutto il nostro essere e tutta la storia del nostro mondo.
La trama è nientemeno che un viaggio, una riflessione profonda su quel che siamo stati, su quel che siamo e su tutto ciò che potremmo essere ancora.
Il nostro viaggio è introdotto dallo scenario suggestivo che solo Roma, la città eterna, può offrirci, attraverso i suoi monumenti, le sue vie e le sue insidie impariamo a vederla come non l’abbiamo mai vista, attraverso storie mai raccontate il cui unico punto in comune è un caso che spesso non presta ascolto.
La storia come non l’abbiamo mai vista o studiata, dettagli che fanno la differenza e che ci portano a pensare a come sarebbe stato il nostro mondo se fosse andata in maniera differente, se avessimo avuto un solo istante in più e se questo avrebbe cambiato ogni cosa.
Non solo questo libro riesce a farci ripercorrere millenni di Storia in sole duecento pagine di lettura ma riesce, in maniera piuttosto sorprendente, a cambiare la nostra prospettiva, a farci alzare lo sguardo verso un qualcosa che prima non saremmo riusciti a scorgere, dettagli che avrebbero cambiato il corso degli eventi in maniera straordinaria; ad avvicinarci, come se li avessimo vissuti in prima persona, ad eventi che, seppur lontani in termini di spazio e tempo, sentiamo nostri grazie alle storie, racconti di persone comuni le cui vite sono cambiate, sono state influenzate e a loro volta hanno influenzato il corso degli eventi.
Difficile non sentire la vicinanza a quelle storie che avrebbero potuto essere le nostre storie e che in fin dei conti lo sono.
È esattamente questo il punto, l’umanità, la sensibilità che l’autore ha nel raccontare eventi in maniera minuziosa e brillante fanno di questo libro un qualcosa di unico, un punto d’incontro tra tutto quel che è la storia dell’uomo e tutto quel che la storia non può raccontare: la storia del singolo uomo.
E se la storia vede tutto in bianco e nero perché non provare ad entrarci dentro? A riviverla? A vederla per la prima volta con colori più vividi quali possono essere quelli di un’esperienza vista con i propri occhi, con quel cenno di sensibilità che non può essere riportato in un libro di storia?
E se i soldati francesi avessero avuto quel pugno di chiodi come sarebbe andata?
E se i Beatles non avessero mai suonato sul retro di un camion per il trasporto del carbone quel sabato di luglio del 1957?