” Appartengo a quella generazione che è stata sacrificata, a cui non sono date occasioni e della quale non si parla troppo, perchè imbarazza, rende manifeste le incapacità di quella anteriore, quella dei furbi, dei magnaccia. quelli che detesto! I gerontostronzi!” ” L'educazione, i rapporti umani, la famiglia, la politica, la giustizia, tutto quello che si dice essere di valore, si basa solidamente su menzogne. …Nessuno lo dirà mai, ma chi non mente è un troglodita.” Questi sono solo alcuni spunti, secondo me illuminanti che l'autore ha avuto durante la stesura del suo primo libro. Un lavoro messo giù d'impeto, un lungo monologo con se stesso, un confronto violento e passionale con ciò che lo circonda, con le emozioni orami troppo viziate, arteffatte e l'incontro con se stesso, con l'animale che ognuno si porta dentro, troppo spesso costretto, costipato, fermato da legacci morali e di pensiero, eppure vivo, sempre, fìno alla fine. Nel bene e nel male, ognuno di noi ci dovrà fare i conti. ( Domenico Capponi )