La Giornata Mondiale della Poesia si celebra ogni anno il 21 marzo e non è un caso che sia in concomitanza con l’arrivo della primavera. Istituita dall’UNESCO nel 1999, l’obiettivo è quello di diffondere la bellezza e la potenza della poesia. Il linguaggio poetico è estremamente potente, non solo perché può varcare qualsiasi tipo di confine, ma perché capace di arrivare nel profondo toccando le corde della nostra anima.
La poesia, come la primavera è rinascita.
La nostra casa editrice crede nella forza della poesia ed è per questo che nasce la nostra collana “Il fromboliere”, dedicata ad autori emergenti, ma anche a quelli che hanno già pubblicato ma non sono riusciti a farsi conoscere nel circuito nazionale.
Per celebrare insieme questa giornata vogliamo condividere insieme a voi alcune poesie dei nostri autori:
Ora che levo le tende
Ora che levo le tende
e vedo il riflesso del sole d’estate
che scende
e si allontana distante
in un istante che è stato,
mi chiedo dove sia andato
il mio sentire la vita fin dentro le ossa,
il mio prendere a morsi,
testarda,
i rimorsi di quello che è stato.
Mi addormento sul mare stasera,
con questa vecchia malinconia,
che mi dicono “malattia”
e ancora mi chiedo
dove sia andato
il mio amore
che non è tornato.
Ilaria Amodio, Volevo solo un amore
Io scriverò
Io scriverò
della tua assenza che mi fa compagnia,
del tuo silenzio che mi ha reso sordo,
delle tue parole che avverano anche le bugie,
della tua falsa partenza senza ritorno.
Io scriverò
della mia compagnia che basta a me stesso,
del mio ascoltare la voce del mio mare-pozzanghera,
del mio silenzio che rimodello in versi,
della mia forza che si indebolisce crescendo,
del mio rimanere senza mai passare dal via,
del mio sole.
Io scriverò
di me, di altre te e di altri noi,
di cammini nuovi,
di altri inizi,
di altri viaggi,
di altri altrove.
Io scriverò
di ombrelli al sole e pioggia di autunno,
di perle di nuvole e cappelli sul letto,
di pugni in faccia,
di baci in fretta,
di un freccia bianca troppo veloce ad una stazione,
di biglietti online cartacei e di raccomandate
avvisate,
di mappe mentali e ricordi scordati.
Io scriverò
poesie inutili e racconti da usare,
versi memorabili e libri da dimenticare,
discorsi rivoluzionari e controriforme reazionarie,
di re e plebei,
di vassalli e valvassori,
di uomini e donne (non solo in tal combinazione),
del tempo e del meteo.
Io scriverò
senza voltarmi indietro,
cullando ogni cicatrice e
non curandomi dei miei passi.
Io ti scriverò.
Io mi scriverò.
Fabrizio Cipollini, Cambiando le parole
LIV
E mi rifugio nel silenzio
del salotto senza dire niente
aspetto una telefonata
cercando ristoro
dal rumore dello stare al mondo
mentre fuori piove
e ascolterei la tua voce
come smooth jazz
in un vecchio grammofono,
per tutto il giorno.
Sai, nostalgia
di cose
che in realtà non conosco.
Beatrice Carmen D’Abbicco, Nella guerra persa che tu chiami amore
Un giorno ci conosceremo di nuovo
Un giorno ci conosceremo di nuovo.
Di nuovo i tuoi baci,
replicherai le tue carezze,
e i tuoi respiri annegati a lungo nel silenzio
saranno nuovamente vivi.
Un giorno ci conosceremo di nuovo,
smetterò di vagare per strade
che fingo di non aver mai visto,
sopprimerò le promesse a me fatte,
trascurerò il tempo che agita gli animi.
Un giorno ci conosceremo di nuovo,
il tuo profumo mi abbraccerà in eterno,
le mie lacrime incontreranno le tue guance,
il tuo sguardo si poserà sui miei occhi.
Un giorno ci conosceremo di nuovo
e ti racconterò di come ci siamo già conosciuti,
di come quella volta ci parve di conoscerci da sempre,
e di come non ricordi più
che almeno una volta
io e te ci conoscemmo.
Mia Parker, Le conchiglie di Arianna
Balla
Balla
finché puoi,
sopra le nuvole,
lungo l’orizzonte
tra sogno e realtà,
vita e magia,
senza pensare a ieri
e senza rincorrere domani.
Danza ora,
sul tuo presente,
a piedi nudi
sopra le coltre del tempo,
e vivi questo istante
veramente,
sapendo che laggiù
ci sarà sempre qualcuno
innamorato
ad ammirarti.
Giorgio Olori, Un autunno di pensieri