Autore: Francesco Tranquilli.
L’haiku è una forma di poesia giapponese che si estende su 17 more (sillabe brevi). Questo la rende ancora più intraducibile di altre forme poetiche, vincolata com’è a una brevità rigida e quindi tanto più significativa. L’amore/odio per la traduzione, e la creatività che vive fra l’accettare e il superare i vincoli, mi hanno portato a scriverne 180 in tutte le lingue che frequento. A quanto ne so, questa è la prima raccolta di haiku poliglotta (italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, più uno in napoletano), che sia mai stata pubblicata.
Siccome questi haiku non sono nati come semplice gioco letterario, ma hanno seguito gli umori, il tempo e i giorni dell’autore, si sono presi molte libertà rispetto alle leggi poetiche del paese di origine. Per esempio, pochi haiku di questo libro contengono un kigo, un riferimento alla stagione. In compenso, ce ne sono di ogni altro genere: narrativi, a dialogo, a tema, e diversi sono multilingue, in cerca di assonanze o risonanze babeliche.
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Autrice: Sara Viviani Carlo Crivelli è l’artista dell’erranza, un pittore che in vita ha girato per tutto il territorio marchigiano passando per cattedrali o piccole chiese dentro borghi silenziosi. Carlo Crivelli e le Marche hanno avuto un bellissimo rapporto che ha forgiato le influenze e i gusti locali, creando un connubio unico tra originalità artistica e stilemi classici. In tempi recenti si sta riscoprendo l’immenso valore di questo pittore, veneziano per nascita e marchigiano per amore, e l’immensa ricchezza delle colline che lo hanno accudito come un figlio. Entrambi i soggetti hanno una voce forte e potente che ha resistito alla prova del tempo e che ancora oggi, a distanza di secoli, non smette di alimentare la loro bellezza. Le Marche e Crivelli hanno condiviso l’oblio e l’anonimato da parte della critica e del mondo, ora stanno condividendo la rinascita sempre più vigorosa di una nuova sensibilità culturale. Ma qual è il viaggio che Crivelli ha compiuto nelle Marche? Quali sono stati i luoghi che ha visitato e nei quali ha lasciato una traccia del suo passaggio? Un museo diffuso parte da questa narrazione e, forse, sarà anche in grado di guidarvi all’interno di questa magnifica regione.
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A cura di: Daphne De Luca, Stefano Papetti, Graziella Roselli e Giuseppe Di Girolami In occasione delle giornate di studi svolte ad Ascoli e a Camerino il 22 e 23 ottobre 2021 (a cura di Daphne De Luca, Stefano Papetti, Graziella Roselli e Giuseppe Di Girolami), si sono riuniti per la prima volta alcuni fra i massimi esperti del pittore veneziano in un felice connubio fra studi storico-artistici e studi tecnici, con il coinvolgimento di storici dell’arte, restauratori, chimici e diagnosti. La prima parte del volume è dedicata agli studi storico-artistici sul pittore, con alcune nuove riflessioni di natura iconologica e iconografica e un approfondimento sul contesto culturale e sociale nel quale si muove Crivelli al suo arrivo nelle Marche e sull’eredità che lascerà nel territorio. Nella seconda parte i saggi si concentrano sulla tecnica pittorica del maestro veneziano, svelando i segreti di bottega che hanno reso i suoi polittici non solo dipinti di straordinaria bellezza ma anche manufatti artigianali di grandissima qualità: dalle tecniche di assemblaggio dei supporti lignei e delle maestose cornici, agli strati preparatori e pittorici, dorature, graniture e punzonature.
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Autore: Domenico Cornacchione Sono uscito vittorioso da una battaglia durata trent’anni: ho liberato l’umanità dall’ornamento superfluo. “Ornamento” era un tempo sinonimo di 'bello'. Oggi, grazie all’impegno di tutta la mia vita, è sinonimo di “scadente” (Adolf Loos) Forse per capire Adolf Loos potrebbe essere utile partire da Giorgio de Chirico. Il padre della Metafisica, esattamente come Loos, e all’incirca negli stessi anni, si è trovato stretto tra il mondo delle avanguardie, di cui in una certa misura faceva parte, e il classicismo, da cui voleva far discendere la sua figura, ed esattamente come Loos non scelse né l’una né l’altra strada, ma ne tracciò una nuova che non era né classica né moderna, ma entrambe le cose allo stesso tempo. De Chirico segnò una strada fatta di invenzioni nuove ma anche di secolari tradizioni, e lo stesso fece Loos. Insieme inaugurarono, senza mai incontrarsi, e in maniera del tutto indipendente l’uno dall’altro, un approccio originale e inedito al mondo moderno che si era ormai mostrato prima con le vitalistiche e stilizzanti innovazioni estetiche della fase Art Nouveau/simbolista, poi con la forza distruttrice, riduttiva e artificializzante delle avanguardie, anzitutto del cubismo. Una terza via, quindi, un nuovo modo di intendere il tempo moderno; ma da cosa trae origine questa visione del mondo? Che cosa ha spinto il pittore e l’architetto a orientarsi nella medesima direzione?» Il presente volume cerca di rispondere a queste domande e identifica nella filosofia di Friedrich Nietzsche una probabile risposta.
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Autore: Mariano Moroni Gli oggetti usuali ci parlano anche del valore umano, della bellezza, del genio profuso da singoli o gruppi, della civiltà, della forma utile che diviene estetica sorprendente. Ci parlano anche di pace sociale (un mondo di persone creative e appassionate di norma non può produrre mostri). La fabbrica, come architettura, può essere testimonianza ideale, il luogo dove per tanti anni delle persone vivono, faticano, sognano e amano. Il pensiero va ad Adriano Olivetti che a Ivrea realizza le utopie degli idealisti del secolo precedente, dando nuovo significato al lavoro.
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Autore: Annalisa Fabbri Una donna ribelle, un figlio geniale, due artisti maledetti Il racconto della vita di Suzanne Valadon, artista libera e audace che si ribella a un destino miserabile consegnando il suo nome di donna alla storia dell’arte. «Per molti anni ho posato come modella prestandomi a divenire diva, madonna, uomo, lavandaia, dama e prostituta. Ho lavorato con grandi artisti, mediocri pittori e squallidi imbianchini. Ma, indipendentemente dalla fama, li ho osservati mentre disegnavano e ho appreso da tutti. Una cosa li accomunava: a prescindere da chi dovessero immortalare, a me chiedevano solo di essere bella.»
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EsauritoAutore: VIKTORIJA ČARKINA
Un excursus nel mondo di uno dei più grandi artisti del Novecento italiano: Luca Alinari.
La molteplicità e varietà linguistico-formale della sua produzione evidenzia l’impossibilità di racchiudere il pittore all’interno di una corrente specifica. Essendo stata una persona introversa, le sue opere fungono da specchio, celando contenuti impliciti. La maturazione artistica va di pari passo con la crescita personale e viceversa, perciò l’analisi della vita del pittore è indispensabile per capire meglio la sua produzione artistica.
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Autore: Chiara Gagietta Natalia, Tristana, Sole, Albertino e Rufo sono cinque ragazzi alle prese con la gestione dell’agenzia investigativa “I Bracchetti”. Tra indizi bizzarri, incontri con esseri soprannaturali e intuizioni a volte casuali, a volte geniali, risolveranno sei strani e intricati misteri nel segno del divertimento, dell’amicizia, dell’altruismo e del senso di giustizia. Dal Friuli a Urbino, passando per Venezia, Parma, Padova, Gubbio e Bergamo, I Bracchetti visiteranno luoghi e incontreranno personaggi legati alla storia dell’arte del nostro Paese (e non solo).
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Autore: Virginia Di Saverio Con questo suo libro Virginia Di Saverio, stravolgere il concetto di attesa, spesso percepito come un attendere passivo, un trascorrere inesorabile del tempo. L’attesa che queste 160 poesie indagano è un’attesa propositiva, viva e vivace, è la forza silenziosa della volontà. Il desiderio ardente di chi sa che i primo cambiamento è il frutto di un’azione mentale, di una scelta pensata e agita. In questa dimensione dell’anima, attendere non vuol dei equidi aspettare, vuol dire essere attenti a ciò che il mondo ci riserva, stare concentrati sui particolari, sui segni che il cosmo ci manda. Sono questi segni, questi momenti che ci indicano il dove e il come, il perché in questa dimensione animata non è necessario saperlo, lo diventerà in seguito. In fondo ogni scelta di libertà porta con se un margine di rischio ed incertezza. Ecco allora che l’attesa diventa la metabolizzazione consapevole del cambiamento. Gli occhi delle donne dipinte, le parole delle poesie scritte, non lasciano mai un vuoto, non sono un pianto smorzato, anzi, sono la prova viva di un atto di coraggio, del suo personale atto di coraggio, nel voler seguire ciò che sente più vicino a quello che lei è: la sua Arte. #Domenico Capponi