Questa raccolta di poesie, vuole essere innanzitutto un regalo a se stessi, uno strumento di memoria intima e passionale, libera e fuori schema, sentimentale e rabbiosa. Un atto di coraggio verso la vita, quella vera, quella che non si ferma davanti a confini veri o immaginari, ma che, appunto perché vita, li attraversa tutti, li contamina e si lascia contaminare, in modo tale che ogni volta, in questo interminabile scambio vitale, tutto muta, tutto cambia, nel bene e nel male, lasciando sempre a noi la scelta di come rispondere alla vita che chiama. Valerio con questo suo libro, ha dato una risposta netta, sia a possibili confini imposti da un ruolo, sia alla voglia di vita.
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EsauritoNINA di Irene Wolodimeroff Due amiche si ritrovano dopo tanti anni in una bella villa alle porte di Roma. Qui riscopriranno la loro forte amicizia e un manoscritto che le coinvolgerà in una storia, quella di Nina, quinta di cinque figli nati dal matrimonio di una ricca marchesa romana, amante dell’arte, della cultura e soprattutto dell’idea del comunismo anni ’70, ed il principe Nikolay la cui famiglia era fuggita da Mosca nel 1917 lasciano ogni bene.Leggendo il manoscritto capiranno ben presto che la storia di Nina non è la storia di una famiglia, ma il racconto di una vita, il cammino archetipo che ognuno fa per scoprire se stesso.L’infanzia di Nina è senza amore, cresce temendo il mondo e le persone, quello stesso mondo e quelle stesse persone che le avevano causato dolore. Vive la sua vita sempre nascosta, facendo ciò che sarebbe stato giusto fare, sempre schiava della paura del dolore, subisce l’attrazione del male, lo abbraccia, si lascia umiliare. Quello di Nina è un percorso vero dentro l’inevitabile, fino a riconoscere quelle emozioni che per anni aveva dovuto nascondere a se stessa, chiuse in fondo all’anima e di cui avrebbe potuto liberarsi solo affrontandole.
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Lo Giuro. Sulla Costituzione. Il primo libro di Michele Tripodi
Nella storia della Repubblica italiana è la terza volta che una legge di revisione della Costituzione viene sottoposta a referendum confermativo. A dieci anni di distanza, questo libro è un tentativo di smascherare le analogie, tante, e le differenze, poche, tra i progetti di riforma di due governi, Berlusconi prima, Renzi ora, solo in apparenza di segno diverso. Entrambi, indirizzati, verso un obiettivo comune: cambiare le regole democratiche per creare un’altra, nuova Costituzione. -
Questo libro, curato da Nikla Cingolani, nasce da una riflessione tratta da "Il faut bien manger." O il calcolo del soggetto di - Jacques Derrida. “Dunque, la questione morale non è e non è mai stata, si deve mangiare o non si deve mangiare, mangiare questo e non quello, il vivente o il non vivente, l’uomo o l’animale ma poiché si deve pur mangiare e che sia bene, e che sia buono, e che non ci sia altra definizione del bene, come si deve mangiare bene?” (Jaques Derrida) La curatrice ha inteso mettere a confronto e analizzare il rapporto psicologico, politico e sociale, che si ha con il cibo, mettendone in luce il lato materiale e simbolico. Per fare a ciò ha riunito artisti marchigiani, nazionali ed internazionali oltre a filosofi, psicologi, musicisti e chef, il tutto a creare un menù eterogeneo che sia in grado di mettere in luce il rapporto cibo-bene, che poi sia un bene legato ad una corretta alimentazione o un cibo che faccia bene all'anima o al pianeta, poco importa, ciò che conta è che la bussola sia correttamente posizionata. Attraverso le opere di Federica Amichetti, Karin Andersen, Attinia, Luca Bidoli, Daniele Camaioni, Angelo Colangelo, Giulia Corradetti, Peter De Boer, Armando Fanelli, Pierfrancesco Gava, Carla Mattii, Sabrina Muzi, ed i testi - “ricette” di Paolo Brunelli maestro chocolatier, Gabriele Capannelli titolare di “Bontà delle Marche”, la dott.ssa Giuliana Capannellipsicoanalista del Centro Heta “ Fida Ancona, il sommelier professionista Settimio Cingolani, lo scienziato Fabrizio Fasano, l’oncologo Cesare Gridelli, l’antropologa Alessandra Guigoni, lo psichiatra psicoanalista Leonardo Mendolicchio, il giornalistaClaudio Mollo, Fabiola Ruggiero titolare di “Cose di Tè”, la dott.ssa Cristiana Santini, la dott.ssa Cinzia Scaffidi, il tenore Pietro Ballo, e infine le interviste al prof. Nicola Perullo e allo Chef Moreno Cedroni. Tutti sono stati invitati a commentare le opere e rispondere alle affermazioni derridiane: “Bisogna ben mangiare” “Bisogna mangiare bene” “Bisogna mangiare il Bene”.
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Due donne, una madre ed una figlia. Un rapporto complesso, due caratteri forti, spigolosi, due mondi apparentemente lontani. Conoscersi è un processo continuo di apprendimento, di scelte, di salti nel vuoto, a volte di sfide, ma sempre deve esserci la volontà di cambiare, la volontà di essere pronti al cambiamento, incessante, inevitabile, naturale. Se non siamo in grado di cambiare, il mondo ci cambierà comunque intorno, i rapporti ci cambieranno. e noi saremo li, sempre con lo stesso stato d'animo dello spettatore. Diana,la madre, non ha accettato questa dinamica, ha cercato e trovato un linguaggio che potesse metterla in connessione con Annalisa, l'ha trovato e hanno iniziato a parlarsi, a confrontarsi, a mettersi a nudo attraverso le loro storie, i loro mondi, a prima vista così lontani hanno trovato, a tratti, forse per breve istanti dei punti di contatto.
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Questo libro è il racconto autobiografico della vita di Natalino Bartolomei, il fondatore dell’impresa agricola Ciù Ciù di Offida, cittadina della provincia di Ascoli Piceno. In queste pagine sono ripercorse non solo le vicende della sua famiglia, ma anche quelle della nascita e dello sviluppo di una delle prime aziende vitivinicole delle Marche e, più in generale, delle tradizioni di un intero territorio: il Piceno. L’interesse di questa storia non risiede soltanto nel suo essere un racconto autentico, non certo auto celebrativo, di un percorso personale e professionale fatto di successi, e soprattutto di duri sacrifici, ma anche nel rappresentare un piccolo contributo alla ricostruzione della storia di quella cultura vitivinicola che, da sempre, ha contraddistinto l’economia e l’identità marchigiana.
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EsauritoIl catalogo della quinta edizione di Marche Centro d'Arte è stato curato da Artificio, il nostro marchio editoriale dedicato all'arte. Convinti come siamo, e come lo sono gli ideatori che l'arte e i suoi riti possono essere un elemento aggregante del territorio e per il territorio. Con questa quinta edizione dell'Expo Marche Centro d'Arte si è infatti compiuta una importante opera di consolidamento nel territorio dell'intero progetto.Sono infatti cinque le città che quest'anno hanno accettato di ospitare l'Expo: San Benedetto del Tronto, Offida, Cupra Marittima, Monsanpolo, Monteprandone. Le sette sezioni dell'Expo propongono uno sguardo a 20 anni di storia, attraverso alcuni degli artisti che hanno partecipato alle iniziative della galleria Marconi, ma anche con uno sguardo sul futuro, con la selezione da cui potrebbero uscire, come già accaduto, gli artisti dei prossimi anni. San Benedetto del Tronto: Pala Riviera, a cura di Nikla Cingolani Cupra Marittima: Stazione Ferroviaria, ex spogliatoi, a cura di Anna Rita Chiocca Monsanpolo del Tronto: Chiostro di San Francesco, a cura di Valentina Falcioni Monteprandone: Palazzo Parissi, a cura di Maria Letizia Paiato Offida: Showroom Ciù Ciù, a cura di Lucia Zappacosta