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EsauritoA distanza di dodici mesi ecco il secondo volume di fiabe nato dalla collaborazione tra Maura e Riccardo, il braccio e la mente, come si definiscono loro. Si perchè le fiabe, le storie, che in questo caso Maura ha scritto e Riccardo illustrato, hanno come protagonista un pappagallo (Carlos) che stimola e provoca la fantasia di Billy. In Io volo...e tu? lo scarto tra curiosità, azione e ricerca, da una parte, e ozio e immobilismo dall'altra, si colma con il vivace insegnamento di fondo che tutte le storie ci consegnano: non ci può essere viaggio più interessante e coinvolgente di quello della fantasia e della conoscenza. (Alessio Alessandrini)
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EsauritoUn gruppo di ragazzi, tanti anni fa, decide di fare un'esperienza, cercare le antiche radici dell'uomo, legandosi alla terra, studiando il passato, il proprio e non solo. Lasciano la città, approdano nelle marche, cercano una fattoria, non sono un comune, non lo vogliono essere, il loro stare insieme è e vuole essere un'esperienza, cercare, se possibile una nuova strada di convivenza. Marisa Moreschini è una delle artefici di questa esperienza, probabilmente la più importante, esperienza, che poi è confluita nella Campana. Un'Eco lontana, raccoglie quindici anni di esperienza unica, narrata dalla protagonista prima, un'esperienza interiore, ricerche inesauste e scoperte sorprendenti, unendo lo stupore e la meraviglia della poesia al saggio scientifico, per arrivare l ritmo di un diario privato, fino alla condivisione di un messaggio condiviso con tutti.
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Esaurito" Una casa non dovrebbe mai essere su una collina o su qualsiasi altra cosa. Deve essere della collina, appartenerle, in modo tale che collina e casa possano vivere insieme, ciascuna delle due più felice per merito dell'altra " Ho vissuto senza mai cercare l'assoluto, il certo, il sicuro, con passione e curiosità. Il libro " La casa rosa" è nato nel primo inverno vissuto a villa Lozzi, lì la vita scorre con tempi rarefatti, fra alberi lasciati crescere senza potature, con la natura che entra prepotente negli affreschi dei soffitti delle stanze, con ciclamini e cesti di frutta colorata. Questo vivere che appaga e placa, ha permesso ai miei pensieri di affiorare, di emergere dal profondo, fluendo e sedimentandosi poi, trascinati da una forza vitale che non pensavo di avere. ( Diana Pulsoni) Questa la quarta di copertina, e già da queste prime battute dovrebbe essere chiaro il motivo per cui fin da subito abbiamo deciso di pubblicare questo volume. Diana è stata in grado di interpretare le voci antiche della villa Lozzi, e tradurle in un linguaggio fatto di parole e immagini che delineano personaggi e un epoca. Questo volume è un acquerello fatto con le parole.
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EsauritoD'animali e d'altre storie, è un libro di fiabe, o meglio di favole, ricco di personaggi immaginari che, la bravura degli autori ha tratteggiato con fantasia e con garbo. Si, potrà sembrare strano usare la parola garbo, quando si parla di immaginazione e favole, eppure è, secondo me, la parola che meglio descrive il lavoro svolto con passione da Maura e Riccardo. Garbo, perchè i personaggi delle storie raccontate e di conseguenza le storie stesse, sempre con garbo trattano e vivono esperienze tangibili, verosimili nella vita di ognuno di noi, a volte vengono toccati temi più impegnativi, ma sempre, alla fine di ogni favola, l'emozione che resta, non è soltanto quella di un lieto fine, ma soprattutto di equilibrio, di serenità.
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Esaurito"La nostra paura più profonda non è quella di essere inadeguati. La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre misura. E' la nostra luce, non le tenebre che più di tutto ci spaventa... Nel liberarci dalle paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri". Nelson mandela Abbiamo scelto di inserire questa frase in quarta di copertina, in quanto essa può a nostro avviso essere la risposta alla storia personale che il libro racconta. Cinzia ha avuto in primo luogo il coraggio di raccontarsi, la forza di mostrarsi per ciò che è, senza maschere, senza ipocrisia. Il libro è un atto d'Amore, non guardatelo, nè leggetelo se non con il cuore. Fra le righe a volte scritte di getto, a volte troppo lunghe ,ma vere, sentirete la sua voce, la sua disperata solitudine, la sua incrollabile speranza. Abbiamo deciso di intervenire sul testo cercando in tal senso di non snaturarlo, di rispettare quella sorta di confessione diaristica che lo aveva caratterizzato fin dalla sua prima stesura.
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Esaurito" Appartengo a quella generazione che è stata sacrificata, a cui non sono date occasioni e della quale non si parla troppo, perchè imbarazza, rende manifeste le incapacità di quella anteriore, quella dei furbi, dei magnaccia. quelli che detesto! I gerontostronzi!" " L'educazione, i rapporti umani, la famiglia, la politica, la giustizia, tutto quello che si dice essere di valore, si basa solidamente su menzogne. ...Nessuno lo dirà mai, ma chi non mente è un troglodita." Questi sono solo alcuni spunti, secondo me illuminanti che l'autore ha avuto durante la stesura del suo primo libro. Un lavoro messo giù d'impeto, un lungo monologo con se stesso, un confronto violento e passionale con ciò che lo circonda, con le emozioni orami troppo viziate, arteffatte e l'incontro con se stesso, con l'animale che ognuno si porta dentro, troppo spesso costretto, costipato, fermato da legacci morali e di pensiero, eppure vivo, sempre, fìno alla fine. Nel bene e nel male, ognuno di noi ci dovrà fare i conti. ( Domenico Capponi )
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Scrive fiabe chi ha voglia di donare un sorriso alla parte più bella dell'umanità: i bambini. La favola nutre l'anima di chi la scrive, di chi la legge e di chi l'ascolta, aiutando ciascuno di noi a comprendere che " i draghi possono essere sconfitti " .
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“La felicità che capita è solo quella che uno si merita.Senza troppe storie.” Quante vite vive una donna in una sola vita? Molte. E le vive solitamente da sola, senza nessuno a dare una mano, destra o sinistra poco conta.“Verso di me” è una storia che inizia di domenica, in una cucina del sud, e finisce trent’anni e poche ore dopo, dentro l’auto di un venditore di scarpe, il quale, poco prima del punto che mette fine alla storia, si interroga su quale sia davvero la differenza fra un fuoriclasse e un giocatore normale.
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EsauritoUn viaggio poetico, intimo, intenso e appassionato. Un viaggio tra un sogno e una realtà, un viaggio tra un amore interrotto in maniera brutale e un altro nato all'improvviso e già inattaccabile. C'è l'amore per la pallacanestro nelle pagine del libro di Vacirca, un amore che va oltre i risultati, che nasce su una spiaggia o dentro un bar del corso a Capo d'Orlando e si completa tra le colline che guardano i monti e il mare di Montegranaro. Un amore fatto di persone, di simboli. Due i principali, Wallace e Brunner, presi come modello per un basket fatto più di passione che di ambizione. Simboli di due realtà, Orlandina e Sutor, che Vacirca ha unito con un filo sottile e forte. Dolce Temperamento è un alternarsi continuo che non ti permette di perdere il filo del discorso, che ti impedisce di non portare a termine la lettura del racconto in giornata. Coinvolge il lettore, che ogni tanto può sentirsi troppo dentro Vacirca, e solo per questo potrebbe quindi scappare. Il direttore generale della Sutor è un vulcano in perenne eruzione, che viaggia spinto dalle note del Boss (da leggere il capitolo concerti e quello su Pozzecco) e dal desiderio di regalare un sirriso in più a suo padre, che dal cielo lo osserva e lo ha visto crescere ma non calcare i parquet della serie A. (Raffaele Vitali, Resto del Carlino) www.sutorbasket.it sutor@tiscali.it