Torino, hotel Roma: a soli 42 anni Cesare Pavese cerca e trova la morte ricorrendo a una dose massiccia di sonniferi. Si celebrano oggi, 27 aosto, i 60 anni dalla morte del poeta e scrittore italiano che, insieme a Leone Ginzburg, suo compagno di liceo, è stato uno dei fondatori della Casa Editrice Einaudi. Artista decadente che si lasciò vivere, scrittore per il quale la vita è stato un “mestiere” da apprendere con fatica e spesso con scarsi risultati. “Ho imparato a scrivere, non a vivere”, diceva e nella scrittura si è rifugiato per evadere l’esistenza e rincorrere la serenità, seppur breve. Sognatore romantico, grande talento letterario, uomo sensibile, di una sensibilità però che ha agito in senso negativo, in un continua crisi nel suo rapporto tra arte e vita, la morte di Pavese non è stata altro che la coerente conclusione a un destino segnato.
Simona Del Gran Mastro