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Autrice: Laura Balestra Perché scrivere una nuova opera sulla politica? Per restituirla alla radice che le fu madre, riscoprendo quanto dobbiamo alla Grecia classica e alla sua forma mentis antica-moderna. La Politica è invenzione greca, i Greci la chiamavano politike techne. Techne vuol dire Arte. La politica è un’arte, l’arte del buon governo della polis e il politico è l’artista per eccellenza, l’artefice, nelle speranze del popolo, d’un governo saggio, che amministri con giustizia per il bene comune. Esiste una forza propulsiva e dinamica, connaturata alla dynamis stessa della societas humana, che sospinge gli uomini a vivere politicamente, in ogni tempo e in ogni luogo, per natura ed essenza. E questo breve saggio, distante da ogni demagogia, rinfocola una scintilla di nova humanitas, che mira la politica nella sua veste più candida, quella della sua nascita greca come arte pura dell’armonia tra gli uomini, nello specchio del tempo d’una dialettica atavica tra intellettuali e potere, theoria e praxis nel telos ultimo della anelata felicità umana, realizzabile e perfettibile in una lungimirante visione politica.
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Autore: Giorgio Bertolizio Maria Hardouin, moglie di Gabriele d’Annunzio, è un personaggio abbastanza sconosciuto. Perciò, sembra smentire l’idea che dietro ogni grande uomo ci sia sempre una grande donna, contraddicendo Virginia Woolf. Il libro racconta la vicenda del loro matrimonio durato qualche anno sul versante carnale e un'intera vita non soltanto sul piano legale, ma anche, e soprattutto, su quello affettivo. Mentre Maria Hardouin rimane un personaggio enigmatico, quasi algido, apparentemente indifeso e poco conosciuto, di Gabriele d'Annunzio si conoscono le celebrate imprese letterarie e belliche, oltre alla pressoché inesauribile carica erotica. Eppure, intimamente, forse non furono quello che sono sembrati. Maria, a ben vedere, ebbe un carattere d'acciaio. D’Annunzio, invece, volle mascherare, con una vita sfrenata, la comune debolezza umana di fronte all'enigma della morte.
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Autore: Giorgio Bisirri Quando si parla di gratitudine si pensa a qualcosa di impersonale, lontano, quasi una formalità dettata dalle buone maniere, dall’educazione e dalla gentilezza. Questo libro ci accompagna a guardare alla gratitudine con “occhi nuovi” che ci permettano di scorgere in questo sentimento di vera e profonda riconoscenza, le basi per raggiungere prosperità, completezza e realizzazione personale. La spiritualità non più solo raccontata, ma che cerca di diventare reale, concreta, incarnata, attraverso le esperienze di chi racconta come è riuscito a trasformare la propria vita semplicemente interiorizzando significati espliciti e nascosti di una delle parole più comuni del mondo: “grazie”. La gratitudine può sbloccare la pienezza della vita, dando un senso al nostro passato, portando pace all’oggi e chiarendo la visione del domani. La via della Gratitudine è una via pratica, esperienziale che non ha regole, ma richiede disciplina. Essere grati significa allo stesso tempo giocare con la nostra vita ma senza prenderci troppo sul serio; presuppone uno sguardo privo di giudizio, che possa dissolvere il velo delle nostre resistenze, restituendoci una visione limpida, in cui tutto è già perfetto così come è.
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Autore: Maurizio Sorbo La sovrabbondanza di bellezze di cui è ricolmo l’universo è come la dimostrazione di potenza nella bellezza che un Dio innamorato rivolge all’uomo affinché questi, preso da ammirazione, possa ricambiare con un po’ di amore e gratitudine: la meraviglia del cosmo è Dio che si pavoneggia per sedurci… Nel sorriso, l’essere umano si manifesta nella sua giovialità e il sorriso ci rende carini, ci abbellisce. La madre, per attirare lo sguardo e per compiacere il neonato, gli sorride e in un certo senso si fa ancora più “bella”, più “amabile”. E poi il sorriso è la gratuità dello sguardo, è l’affermazione pura e semplice circa la bontà/bellezza dell’esserci del bambino. Quando la madre sorride al figlio, questi intuisce di essere da lei amato, accolto, benedetto; si sente dire «è bello che tu ci sia! La vita, la tua vita ha senso». Ecco, potremmo dire che la bellezza è un attestato gratuito della positività dell’essere. “Mamma, aprimi gli occhi affinché io possa guardarti riflessa nel tramonto dei miei sogni.”