Autrice: Daniela Martinotti Un tragico tuffo e la morte prematura di un giovane, dei lampi sul Tevere, un professore “stropicciato” e molto goloso, un capolavoro rimasto incompiuto: qual è il loro legame? Questo libro racconta la storia, attraverso i secoli, di un dipinto di Michelangelo. Un affresco solo abbozzato, sopravvissuto all’orgoglio ferito del suo artefice e alle complesse dinamiche tra il noto artista e il capriccioso committente, papa Giulio II. La storia di uno strappo, sul cartone e nella coscienza, che si dipana attraverso i secoli, con salti temporali tra il Cinquecento, rievocato da un Michelangelo evanescente e fragile, e il Novecento, con le razzie del secondo conflitto mondiale alle quali l’opera è sfuggita, sopravvivendo fino al periodo contemporaneo. In una Roma distratta e assolata il mistero è celato dietro un pesante armadio del Settecento. Ma cosa rende tanto interessante l’affresco? La svolta artistica che esso comporta, in passato stoltamente ignorata. Non solo la storia di un dipinto interrotto, bensì quella di legami spezzati poi ricongiunti come i due fuochi di un’ellisse, in un percorso attraverso l’arte e le sue diverse espressioni, attraverso la coscienza e la dimensione spirituale: la storia di fili intrecciati nel corso del tempo, tra loro e all’affresco, per poi rivelare il meraviglioso ricamo dell’esistenza umana. Un ricamo che sopravvive, a dispetto del tempo e della morte.