Descrizione
1943. Nella notte di Roma | Mauro Valenti
«C’hanno preso i Tedeschi! Ci portano via! Prendete i biglietti! Aiuto, avvertite tutti! Le nostre famiglie! Siamo stati presi dai Tedeschi! Aiuto! Aiutateci!»
I camion, correndo per le strade della città, lasciavano in aria come uno sfarfallio bianco che turbinava dietro, potevano essere bianchi coriandoli o grandi fiocchi di neve, ma non erano festosi e, infatti, tutti i passanti si precipitavano a raccoglierli tristi, sapevano cosa significavano, non era il primo corteo di uomini rastrellati che passava e tutti erano consapevoli di cosa si dovesse fare.
Quel giorno, i fiocchi di neve di carta cominciarono a cadere sui romani in via XX Settembre, scivolarono su via Emanuele Orlando, poi volarono su piazza Esedra e via Principe Amedeo, si posarono in via Cavour e davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore, spolverarono via Annibaldi e rotolarono copiosi verso il Colosseo e sul Parco del Celio, toccarono Porta Capena e viale delle Terme di Caracalla, ruzzolarono ancora sull’Appia e poi finirono il loro viaggio sull’Ardeatina.
Mai una nevicata così triste si era abbattuta sulla città eterna.