Autrice: Michela Marano
Ruslan è un ragazzo di diciotto anni e vive in un insediamento urbano, Talakivka, nei pressi di Mariupol nell’Ucraina orientale. La giovane voce narrante è fortemente legata al suo luogo d’origine: lì ci sono gli amici e le partite di calcio, le speranze e i sogni di chi si appresta a varcare la soglia dall’adolescenza all’età adulta. Il passaggio da una fase all’altra della vita per Ruslan sarà pieno di turbamenti e di paure: il conflitto scoppiato nella sua nazione nel febbraio del 2022, l’aver dovuto interrompere improvvisamente la frequenza a scuola, la partenza del padre per il fronte ucraino contro i nemici russi, la fuga insieme alla madre e alla sorella più piccola per un luogo sicuro, sono avvenimenti repentini che generano incertezze e scuotono la vita del giovane. L’animo così inquieto di Ruslan trova ristoro e coraggio in Ismael, ingegnere di origini islamiche che dopo anni di studio in Europa aveva trovato lavoro in Ucraina. Con Ismael, Ruslan matura la decisione di non abbandonare le sorti della propria patria, ma di unirsi alle forze della resistenza civile: da uno dei tanti scantinati-bunker dell’Ucraina orientale, dove in tanti aspettavano di trasferirsi in qualche città-ponte delle nazioni vicine, a Mariupol negli ambienti cupi e freddi dell’acciaieria Azovstal, passando per Bucha, testimonianza concreta della bestialità dell’uomo nelle vittime delle fosse comuni, il passaggio è brusco e sofferto.