Descrizione
Zucchero e sale. Le mie prima 100 massime tra grammi di vita | Gioacchino Alfano
«Le massime non rappresentano una questione letteraria, religiosa o sociale e neppure culturale o legata a indefinibili capacità. Tutti hanno scritto massime: poeti, santi, scienziati, contadini, benestanti, poveri. Scrivere massime è una partecipazione universale del dire della vita in poche righe disinibite, del raccontare di ognuno in un pensiero solo e senza riserve. […] Credo che la massima sia la sintesi di un’intuizione, può essere per se stessi, per chi te la lancia dentro, per chi te la tira fuori. In negativo, in positivo, manico o lama. Mai sdolcinatamente condivisa, ma sempre lasciata, donata e dimenticata dall’autore. Già mentre la scrivi smette di essere solo tua e diventa di chiunque altro che la ricama, la intreccia alle sue emozioni e rielaborandola ne inventa un’altra. Ogni singola massima è viva, pulsante, crescente. È una pratica collaborativa di scrittura a quattro, a dieci, a cento mani».