Autore: Angelo d’Andrea
Dopo un breve ricovero ospedaliero, un giovane psicologo torna a casa e, in una strana sensazione di estraneità, apre “Il Grande Libro del Pane” e decide di trascorrere le ore serali e notturne impastando e infornando. E, nell’attesa della lievitazione e della cottura, inizia anche a scrivere una lunga lettera per Emma, una donna con la quale ha un rapporto ambiguo.
Nei mesi successivi, il giovane psicologo adotta un nuovo approccio terapeutico: la biblioterapia. Sui social cresce la sua notorietà. Ma quando viene chiamato all’università di Roma per tenere un seminario, la sua carriera crolla. In nome della cancel culture, un gruppo di attivisti interrompe l’evento. Il giovane psicologo viene accusato di misoginia. Viene sbandierato in diretta su X un articolo in cui sembra che il giovane psicologo sostenga la tesi che “in taluni casi la violenza sulle donne è giustificabile”. Nel giro di poco tempo, perde tutti i clienti. Chiude tutti i profili e sotto le mentite spoglie di un “cartolibraio mantovano” tenta una nuova vita. Si iscrive a un corso di alta panetteria a Milano tenuto da un Master molto famoso che lo seleziona per la Golden Bread Cup, i Mondiali del pane. Qui, egli dovrà affiancare un giovane talento dell’alta panetteria: Alessandro, un ragazzino di appena dodici anni che nasconde un inconfessabile segreto.