Questo libro è nel suo intento più intimo un momento d’incontro, esso vuole prendere il lettore e portarlo nel luogo dei ricordi e dell’immaginazione. Sì perché qualcuno ancora ricorderà, altri dovranno per forza di cose immaginare. Le foto “d’epoca”, silenziose custodi di atmosfere ed ambienti lontani, di luoghi e monumenti passati, hanno nel loro bianco e nero una forza espressiva che va oltre l’immaginazione, che supera la prospettiva del tempo e ci tocca con leggerezza accendendo emozioni intense ed irrefrenabili che con forza chiedono accesso alla stanza dei ricordi. Le foto contenute nel libro, provengono in buona parte dall’archivio fotografico Cavicchioni e dall'Archivio storico iconografico del Comune di Ascoli Piceno , la scelta è stata dettata dalla bellezza dello scatto, siamo agli inizi del ‘900, la fotografia era un’invenzione recente, qualcosa di magico per i più. Spesso questo stupore è impresso nei volti della gente semplice, ritratta mentre lavora o cammina, altre volte sono volti fieri, fermi nella loro posa, vestiti con l’abito buono, fiduciosi nel fotografo e nella sua promessa di immortalità. La scelta delle foto è stata dettata dalla bellezza, dalla suggestione che lo scatto era in grado di dare, la sequenza delle foto cerca invece di far vedere al lettore come nel tempo piazze, monumenti e palazzi, sono cambiati al fine di adattare il tessuto urbano medioevale del centro storico alle esigenze e all’ampliamento della città che cresceva. Ciò significa che c’è un Ascoli che è esistita per secoli, diversa da come la vediamo oggi, vestita in modo diverso, pensata e vissuta in modo diverso, una città da cui in parte noi ascolani deriviamo, a cui ci sentiamo di appartenere; ed è proprio qui che avviene l’incontro, in questa zona franca dove il presente incontra il passato, nell’emozione dell’appartenenza, in grado di superare i secoli, di cancellare le distanze temporali, di legarci gli uni con gli altri per mezzo di un filo sottile, eppure inscindibile. Nell’emozione dell’appartenenza, sguardi nuovi, giovani, vedono operai scalzi su un’ impalcatura di legno a lavorare nel fango, le mani grosse, il volto segnato, il cappello portato con fierezza, la sigaretta in bocca, immobili dinanzi all’obiettivo che non sanno cosa sia, ma in grado di trasmettere il loro attaccamento alla vita, dura e spesso impossibile. Ciò non toglie che nel realizzarlo abbiamo impegnato le nostre migliori energie, esso è il frutto di circa due anni di lavoro, in cui ho avuto modo di apprezzare sempre di più la bellezza di questa città e di poter constatare quante persone la amano oltre misura. Questo libro rientra inoltre in un percorso intrapreso dalla casa editrice fin dal momento della sua costituzione, quello di operare fattivamente a sostegno della memoria storica e culturale di Ascoli Piceno. Per me che l’ ho curato, ha un valore particolare perché oltre ad esserne l’Editore sono anche cresciuto fra queste pietre, pertanto l’ incontro a cui mi sono invitato è stato particolarmente emozionante. L'Editore Domenico Capponi